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#12d   Lo spostamento D del percorso di Venere

Questa pagina è la continuazione de Il Transito di Venere--Introduzione, e usa le stesse notazioni.

    Le previsioni per il transito dànno quattro tempi di "contatto", cioè gli istanti in cui il dischetto nero di Venere tocca il bordo del disco solare (indicati dai numeri nella Figura 3).

   
Primo contatto -----il disco di Venere tocca il bordo solare sull'esterno, in ingresso
Secondo contatto --il disco di Venere tocca il bordo solare sull'interno, in ingresso
Terzo contatto ----il disco di Venere tocca il bordo solare sull'interno, in uscita
Quarto contatto --il disco di Venere tocca il bordo solare sull'esterno, in uscita.

Definizione dei 'contatti' del disco di Venere
Fig. 3   I quattro contatti di
Venere e il disco del Sole

    Ovviamente, Venere non è visibile durante il primo e il quarto contatto, per cui usiamo il secondo contatto per definire A o A', e il terzo contatto per definire B o B' (ved. Figura della pagina precedente, citata sopra).

    Il disco del Sole ha un diametro apparente 2R di circa 31.5 minuti d'arco, e il raggio r di Venere è di circa 1 minuto d'arco. Come si è notato per AB, ecc. sulla pagina prcedente, R e r non sono distanze ma angoli, anche se in questi calcoli tutti gli angoli sono stati considerati come distanze, trattandosi di valori molto piccoli. Si può immaginare la Figura 3 proiettata sull'interno di una grande sfera (p. es. la cupola di un planetario, o anche la sfera celeste stessa). Un'area di mezzo grado, che è approssimativamente il diametro angolare del Sole, copre una parte così piccola dell'intera sfera, che - con buona approssimazione - si può considerare piatta, e le distanze su tale sfera sono praticamente proporzionali all'angolo coperto.

    Poniamo i punti A e B, non situati sul bordo del disco solare durante il secondo e il terzo contatto, ma nel centro del dischetto di Venere in quegli istanti. Se indichiamo con O il centro del Sole, questi punti si troveranno disposti su una circonferenza di centro O e di raggio (R–r). Pertanto, il tempo impiegato a percorrere AB corrisponde al passaggio di Venere su una corda (cioè un segmento che taglia la circonferenza) di un "Sole ridotto", che copre un angolo di soli 30.5 minuti d'arco.

    Ci occorre anche un valore abbastanza accurato della distanza h della linea AB dal centro O, o meglio ancora l'angolo θ (theta, ved. Fig. 4 qui in basso), che è la metà dell'angolo sotteso da AB. Derivandolo dalle fotografie pubblicate (p. es. la versione disponibile sul Web della Fig. 1 della pagina precedente, oppure grafici forniti dall'Univ. del Lancashire) si ottiene un valore di circa 46.4 gradi. Allora (ved. la Figura 4 qui sotto)

Variabili usate nei calcoli
Fig. 4   Variabili usate
nei calcoli

h = (R–r) cos θ             (1)

Poiché il tempo di transito T è proporzionale alla distanza (AB), possiamo scrivere

T = k (AB)            

dove k è un fattore di proporzionalità. La conoscenza del suo valore non è necessaria, poiché il nostro obiettivo è quello di usare il rapporto tra T e la differenza ΔT dei tempi di transito osservati in due diverse località, e in tale rapporto il fattore k si elimina. Usando la trigonometria

T = 2k (R–r) sinθ                 (2)

    Se la linea A'B' osservata dall'altra località è leggermente più lunga, essa sottenderà un angolo leggermente più grande 2(θ+δ), e la sua distanza da O non sarà h ma

h' = (R–r) cos (θ+δ)                

                              = (R–r)(cosθ cosδ – sinθ sinδ )                 (3)

    Se δ è un angolo molto piccolo, anche sinδ è molto piccolo. Ma anche se un valore piccolo di sinδ resta ancora significativo, per essere incluso nei calcoli, cosδ è probabilmente così vicino a 1, che si può tranquillamente sostituire con 1. Per dimostrarlo, notiamo che

cos2δ= 1 – sin2δ

    Ricordando che una radice quadrata equivale alla potenza (1/2), dal teorema binomiale

cosδ= (1 – sin2δ)1/2 ~ 1 – (1/2)sin2δ

    Pertanto, se approssimiamo cosδ con 1, l'errore commesso è solo dell'ordine di sin2δ, che (come avviene per i numeri piccoli) è molto più piccolo di sinδ. Se, per esprimere h', conserviamo sinδ ma sostituiamo cosδ con 1, si ottiene con buona approssimazione

h' = (R–r)(cosθ – sinθ sinδ)                

da cui
D = h –h' = (R–r) sinθ sinδ                 (4)

    Il tempo di transito nel punto P' si ottiene in modo simile all'equazione (2)

T ' = 2k (R–r) sin (θ+δ) =
                        = 2k (R–r)(sinθ cosδ + cosθ sinδ)

    e con la stessa buona approssimazione usata prima, con l'angolo δ piccolo

T ' = 2k (R–r)(sinθ + cosθ sinδ)

= T + 2k (R–r) cosθ sinδ
ottenendo per la differenza il valore

ΔT = T ' – T = 2k (R–r) cosθ sin δ                 (5)

E quindi
ΔT/T = 2k (R-r) cosθ sinδ / 2k (R–r) sin θ

              = cosθ sinδ / sin θ                                 (6)

    Come si poteva prevedere, la piccolezza del rapporto a primo membro è bilanciato dalla piccolezza di sinδ a secondo membro. Risolvendo rispetto a sinδ

sinδ = [sinθ / cosθ] ΔT / T                 (7)

    Questo valore può essere sostituito nell'equazione (4) che fornisce D, un altro termine molto piccolo

D = (R–r) [sin 2θ / cosθ] ΔT / T                 (8)

    Questo è quanto ci serviva. Come Halley aveva indicato, lo spostamento D tra i percorsi del transito di Venere è ora espresso in funzione della differenza osservata tra i tempi di transito, come pure della lunghezza del tempo di transito osservato T (o della sua media (T + T')/2) e dell'angolo θ, che corrisponde alla distanza del percorso del transito dal centro del Sole.


Il prossimo argomento--per concludere il calcolo del transito di Venere:   #12e   Come si ricava l'Unità Astronomica

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Autore e Curatore:   Dr. David P. Stern
     Ci si può rivolgere al Dr. Stern per posta elettronica (in inglese, per favore!):   stargaze("chiocciola")phy6.org

Traduzione in lingua italiana di Giuliano Pinto

Aggiornato al 21 Marzo 2005