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(P-13) Plutone e la fascia di Kuiper

  Indice

9a. E' la Terra che gira intorno al Sole?

9b. I Pianeti
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Il Sistema Solare
(P-1)    Il Sistema Solare
(P-2)    Mercurio
(P-3)    Venere
(P-4)    La Terra
(P-5)    Marte
(P-6)    Asteroidi
(P-7)    Giove
(P-8)    Io e le altre
               lune di Giove
(P-9)    Saturno
(P-10)  Telescopi
(P-11)  Urano
(P-12)  Nettuno
(P-13)  Plutone e la
               fascia di Kuiper
(P-14)  Comete e altro
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9c. Da Copernico
        a Galileo

10. Le leggi di Keplero
Pluto and Charon    (A destra: Immagine al telescopio
    di Plutone e Caronte
)

Percival Lowell, dopo aver fondato il suo osservatorio a Flagstaff e pubblicato tre libri su Marte, sui suoi canali e sui presunti abitanti, rivolse la sua attenzione ai pianeti più esterni. Alcuni affermavano che, come il moto di Urano era deviato rispetto alle previsioni, lo stesso accadeva per il pianeta Nettuno. Lowell credette a queste affermazioni, sospettò che esistesse un pianeta ancora sconosciuto oltre Nettuno e si mise alla sua ricerca. Oggi, con la massa di Urano conosciuta meglio, si è trovato che i calcoli e le osservazioni vanno perfettamente d'accordo, senza la necessità di un "pianeta X".

    Lowell morì nel 1916 senza aver scoperto alcun pianeta, ma altri continuarono a mantenere in attività il suo osservatorio (che esiste ancora a tutt'oggi). Nel 1928 l'osservatorio ricevette dei disegni di Giove e di Marte da un giovane astronomo che aveva costruito il suo proprio telescopio, Clyde Tombaugh (nato nel 1906); gli fu offerto un posto, ed egli continuò la ricerca di Lowell. Tombaugh scoprì un nuovo pianeta transnettuniano nel 1930: era piuttosto debole, ma si muoveva troppo lentamente per essere un asteroide.

    Lo chiamò Plutone, il nome del dio romano dell'Oltretomba (Ade per i greci), un nome che cominciava proprio con le iniziali di Percival Lowell.
    Ma qualcosa era strano in Plutone: sembrava veramente troppo piccolo per riuscire a perturbare un pianeta massiccio come Nettuno. Per molti anni si credette che Plutone avesse le dimensioni della Terra, ma in seguito le osservazioni mostrarono che era ancora più piccolo, nemmeno delle dimensioni della nostra Luna. Una ragione che lo poteva aver fatto sembrare più grande risultò che dipendeva da Caronte (χάρων in greco), un grosso satellite, del diametro metà di quello di Plutone, scoperto da James Christy nel 1977.
        [In greco, la lettera χ (chi) si pronuncia aspirata come in tedesco, in scozzese e in russo (come"kh"), e negli Stati Uniti gli astronomi pronunciano il nome in inglese "Charon" come nella parola "Christie". Tuttavia, James Christy dice di aver scelto quel nome perché le lettere iniziali corrispondono a quelle della moglie Charlene, per cui lui lo pronuncia come nel nome di lei, cioè come in "Charlie"].
    Dopo di allora sono state scoperte altre due piccole lune (Nix e Hydra). L'orbita di Plutone presenta inoltre una stranezza: essa interseca l'orbita di Nettuno, e il suo periodo è in risonanza con quello di Nettuno - tre orbite di Nettuno corrispondono a due orbite di Plutone. La forza di gravità rende stabile questa risonanza, e la risonanza stessa impedisce che i due pianeti collidano.

    Ci sono altri pianeti ancora più lontano?   Gerard Kuiper nel 1951 argomentò che il disco rotante di polvere e gas ("nebulosa solare") da cui si sono condensati i pianeti non si è probabilmente interrotto con la massa relativamente grande di Nettuno. Al contrario, era possibile che, nel bordo rarefatto più esterno, il materiale non si fosse condensato in singoli grandi pianeti ma in tanti piccoli corpi celesti.

    Risultò che aveva ragione, ma fu solo nel 1992 che il primo oggetto della fascia di Kuiper venne scoperto - o piuttosto il primo oltre Plutone, che oggi è considerato anch'esso parte della fascia. Ciò avvenne quando David Jewitt e Jane Luu scoprirono l'oggetto "1992 QB1" con un diametro di 200 o 250 chilometri (ved. l'articolo, in inglese, "The Kuiper Belt" di Luu e Jewitt, su Scientific American, Maggio 1996, pagg. 47-52). Le dimensioni di questo "pianeta nano" sono tipiche della fascia di Kuiper, anche se ve ne sono alcuni più grandi (ved. qui) e quantomeno uno sembra che sia anche più grande di Plutone (ved. anche qui). La maggior parte delle orbite sono vicine al piano dell'eclittica, indicando che questi oggetti si sono formati dalla nebulosa solare, anche se, tra i vari oggetti, esiste una apprezzabile dispersione di inclinazioni.

    Nel 1996 erano già oltre 30 gli oggetti di questo tipo osservati, e a novembre del 2007 erano oltre 1000 (ved. anche qui). Molti di essi sono legati con una risonanza 2:3 all'orbita di Nettuno, come lo è Plutone (questi sono stati denominati "Plutini") e altri presentano differenti risonanze, tutti fattori di stabilità.

    La NASA nel gennaio del 2006 ha lanciato la sonda "New Horizons" per sorvolare Plutone nel luglio 2015 e per passare successivamente vicino almeno a un oggetto della fascia di Kuiper.

    Il lancio è avvenuto prima dell'agosto 2006, quando l'Unione Astronomica Internazionale ha "retrocesso Plutone", dichiarando che non era più un pianeta, sconvolgendo tutte le generazioni a cui era stato insegnato diversamente. Gli insegnanti di scuola erano soliti suggerire delle filastrocche mnemoniche per imparare i nomi dei pianeti in ordine di distanza dal Sole. In inglese si usa la frase: "My Very Educated Mother Just Served Us Nine Pizzas" (Mia madre molto istruita ci serviva sempre nove pizze). Che cosa ci servirà d'ora in poi la mamma? Nutcakes (Torte di noci)? In italiano si poteva usare la frase: "Mamma, Vorrei Tanta Marmellata Gelatinosa Su Una Nuova Pietanza". Dove andrà messa d'ora in poi la marmellata? Su una "Nocciolata"?. In effetti, nel cielo non è cambiato nulla. Plutone resta sempre un pianeta - anche se non uno dei maggiori, ma appartenente alla famiglia dei "pianeti nani".

I prossimi oggetti del sistema solare:     #P-14   Comete e altri piccoli oggetti

Il prossimo argomento (dopo "I Pianeti"): #9c   La scoperta del Sistema Solare, da Copernico a Galileo

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Autore e Curatore:   Dr. David P. Stern
     Ci si può rivolgere al Dr. Stern per posta elettronica (in inglese, per favore!):
     stargaze("chiocciola")phy6.org

Traduzione in lingua italiana di Giuliano Pinto

Aggiornato al 13 Settembre 2009